“Ci sono gli estremi per denunciare Salvini, in quanto nel post utilizza un linguaggio allusivo, anche alla sfera sessuale. Io non amo circondarmi di ragazzi e gli ospiti del centro non sono presunti profughi. Dichiarazioni oltretutto più gravi per il fatto che, siccome si fa riferimento a dei ragazzi, si tratterebbe di pedofilia”.

Don Massimo Biancalani, il sacerdote di Vicofaro, il cui centro per profughi è stato chiuso giorni addietro con tanto di ordinanza prefettile, è sul piede di guerra e ha incaricato alcuni legali per valutare l’ipotesi di denunciare il ministro degli Interni per diffamazione, dopo il tweet dello stesso con cui ha scritto: “Tempi duri per il prete che ama circondarsi di clandestini africani, ancora un po’ e la canonica scoppiava”.

Intanto un’altra querela per diffamazione è già partita contro un consigliere comunale di Forza Italia che aveva scritto un commento pesante sul sacerdote in prima linea nell’accoglienza dei migranti, nonostante le scuse: “Mi è partito per sbaglio”

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